La fortuna di Milano, come è noto, è cresciuta grazie al fatto che era facilmente raggiungibile via acqua, il che consentiva anche una rigogliosa agricoltura. Ma la componente che ha determinato lo sviluppo della città è stata la capacità creativa, iniziata con i mestieri artigianali, o d’arte per meglio dire, che, associata allo spirito di impresa o imprenditoriale, ne ha fatta una delle fondamentali economie del Paese. In questo territorio, in questa regione si coniugano cultura, ricerca scientifica, innovazione tecnologica nella ricerca di nuovi modi di produzione e di nuovi prodotti. Oggi nel mondo si fa di tutto e si progetta un nuovo futuro, grazie all’invenzione di un uomo che a Lazzate inventò la pila. E quell’uomo fu il primo presidente dell’”Istituto lombardo Accademia di Scienze e Lettere”, Alessandro Volta.
È certo la città del lavoro, inteso come impegno, come sacrificio, anche come fatica, del “Labor omnia vicit improbus” (su tutto vince il duro lavoro) ma è la città dove nel 1607 nasce quella che Galileo Galilei definisce “l’eroica et immortal libreria» che fu tra le prime a consentire l’accesso a chiunque fosse in grado di leggere e scrivere. È la città dell’Illuminismo , “dei delitti e delle pene”, “dell’abolizione della tortura”, delle accademie, delle ricerche nelle “scienze fisiche e matematiche, nelle scienze morali e politiche, nella letteratura e nelle belle arti”, è la città dei teatri.
Gli stessi milanesi, oltre che i forestieri, pensano che Milano sia lavoro e soldi, “fashion and design”: ma questo non esisterebbe senza un grande e vivace tessuto culturale. Ed è da qui che bisogna ripartire per rilanciare Milano e la Lombardia. Abbiamo bisogno di una grande iniziativa che unisca tutte le forze culturali e creative e sia un grande segnale al mondo della vivacità di questa città e di questa regione. Abbiamo bisogno di ricordare il passato per sognare il futuro e vivere il presente come il domani già in atto. Per questo a mio parere occorre un grande “Convivio”, che unisca università, teatri di prosa, musica, opera lirica, cinema, danza e balletto, design, insomma tutte le espressioni culturali e creative, che unisca tutte le istituzioni, pubbliche e private, radio e televisione comprese, perché siano protagoniste di un “Convivio” che per tre mesi richiami l’attenzione su questo territorio.
Da giugno ad agosto, non sottraendo quindi energie alla normale programmazione, e pensando anche al necessario cambiamento dei tempi e degli orari di vita della città e dei cittadini, si possono organizzare iniziative e rassegne su ogni tema dell’attività culturale e di spettacolo. E ogni edizione di “Convivio” deve dare alla città e alla regione qualcosa che rimanga e allarghi l’offerta permanente di cultura, una biblioteca, una sala, un museo, una “casa della fama”, un ente di teatro, di musica, delle opere d’arte, un giardino botanico, un parco tematico, ecc..
È anche il modo, nel 2021, per celebrare adeguatamente il settecentesimo anniversario della morte di Dante Alighieri, il duecentesimo anniversario della morte di Carlo Porta, dell’ode “21 marzo” e de “il cinque maggio” in occasione della morte di Napoleone (che peraltro fu incoronato re d’Italia a Milano nel 1805). Ma nel 2021 sono anche duecento anni della nascita di Baudelaire, di Dostoevskij, di Anita Garibaldi, e della morte di John Keats; e l’anno prossimo sono i cento anni dell’Università Cattolica, del primo gran premio automobilistico di Monza, (e solo per citare alcuni) della morte di Enrico Caruso e di Camille Saint-Saëns, della nascita di Leonardo Sciascia, di Pietro Cascella, di Ottavio Missoni, di Franco Corelli, di Giuseppe Di Stefano, di Giulietta Masina, di Simone Signoret, di Livio Garzanti, di Carlo Albero Rossi, di Astor Piazzolla (il suo Libertango nasce a Milano), di Yves Montand, di Luciano Lama, di Aldo Aniasi, di Franco Parenti e di Giorgio Strehler.
Ci sono dunque molti motivi per sviluppare nuove iniziative, ricordando adeguatamente persone e opere che sono Milano e la Lombardia. Potrebbe essere anche l’occasione per realizzare una grande mostra su “medicina e chirurgia” a Milano, propedeutica alla creazione di una “casa della salute” dove raccogliere la storia di quanto fatto a Milano nei secoli per la cura delle persone. Chi, al di fuori degli addetti ai lavori, sa chi sia stato Camillo Golgi, il primo italiano insignito di un premio Nobel ? E in epoca di malattie infettive, vale la pena ricordare Ausonio Zubiani (di cui ricorre nel 1921 il centenario della morte), socialista, amico di Fabrizio Maffi, medico condotto a Sondalo, il quale fonda il primo sanatorio d’Italia , a Pineta di Sortenna, sopra Sondalo: “La lotta contra la tubercolosi è la lotta contro la povertà”.
Una mostra e un centro di divulgazione scientifica, ma anche di documentazione cartacea e informatica e di promozione di incontri internazionali sui vari temi della salute.
Una grande iniziativa culturale e di spettacolo dunque per dare slancio alla città e alla regione, e nel contempo organizzare la promozione turistica all’estero, per rimettere al centro dell’Europa, la presenza di Milano e della Lombardia. E la prima edizione nel 2021, potrebbe appunto avere come titolo “e quindi uscimmo a riveder le stelle”.
Luigi Corbani
(articolo pubblicato su “Repubblica -Milano” 30 giugno 2020)