Che senso ha sfrattare la scuola di Via Vivaio da sempre in simbiosi con l’Istituto dei Ciechi? Una scuola, in cui la musica e altre attività culturali, per disabili e no, sono da sempre un modello educativo. Un modello che una città sensibile alla formazione culturale e alla educazione artistica dovrebbe diffondere. È “la scuola di via Vivaio”, per noi milanesi, ma il Comune la va a sfrattare dalla sua sede “storica”, perché – dichiarano vicesindaco e assessore al bilancio – «siamo di fronte ad un’affittanza passiva(sic!) e la legge di contenimento della spesa pubblica prevede la dismissione di queste affittanze, ma l’offerta formativa sarà mantenuta». Pare che non vada bene al Comune l’affitto che ha proposto la scuola: 260 euro al mq, 650.000 euro all’anno. Che dire? Come si fa ad accettare una logica per cui istituzioni culturali e formative sono messe alla stretta per ragioni di un bilancio comunale, peraltro in attivo? Sì, avete letto bene, il bilancio comunale è in attivo di centinaia di milioni: invece di spenderli per gli investimenti o per i servizi sociali e culturali ai cittadini milanesi, sono a beneficio del curriculum dell’assessore, che così si può vantare della sua capacità manageriale.
“Approvato il Rendiconto per la Gestione dell’Esercizio 2020: il Bilancio consuntivo di parte corrente chiude con un avanzo lordo di 548,25 milioni di euro. – comunicato ufficiale dal sito del Comune – Al netto dell’accantonamento al fondo crediti di dubbia esigibilità di 246,5 milioni di euro e delle altre quote che confluiscono in avanzo accantonato e vincolato, la parte corrente registra un avanzo finale di 189,37 milioni di euro.”
Capisco bene il pareggio di bilancio, ma un attivo di quelle dimensioni, alienando tutto il patrimonio pubblico o colpendo le istituzioni scolastiche e culturali con la maggiorazione degli affitti o con lo sfratto, che senso ha? Ripeto, serve solo al curriculum per la attività professionale, che è più importante del ruolo pubblico, per alcuni. O per molti ? E vuoi vedere che hanno già pronto chi affitterà il complesso di via Vivaio? Peraltro leggo che si vuole ”riqualificare tutto il lato Sud di piazza del Duomo, tra via Marconi e via Mazzini”: il che si traduce nello scacciare la libreria Mondadori per far posto ad un hotel (secondo me, c’è già chi vuole fare l’operazione alberghiera), che (leggo dal Corriere) dovrebbe pagare almeno 500 euro al metro quadro, ovvero un albergo in piazza Duomo pagherebbe solo il doppio di quanto una scuola paga in via Vivaio. Una giunta di “sinistra” non potrebbe pensare di fare ad una scuola un quinto dell’affitto praticato ad una attività alberghiera con fine di lucro in Piazza del Duomo? Mah?!
“La colpa, caro Bruto, non è nelle nostre stelle, ma in noi stessi” “Buona notte, e buona fortuna”
Luigi Corbani
(lunedì 3 gennaio 2022)
Mi permetto di chiedere:ma questa è una Giunta di sinistra? Quante volte i nomi sono dissonanti dai fatti! A me pare sia semplicemente la Giunta Sala, della sua assai poco affinata sensibilita e del suo background. Ciao.
Non se ne può più di questa “giunta di sinistra” alquanto sinistra.
Inquieta pensare che la maggior parte delle persone si accontenta di “governare” piuttosto che perseguire obiettivi coerenti con la propria appartenenza politica. …..forse forse non è “moderno” questo modo di ragionare? Ovvero di intendere cosa significa essere parte di una componente politica piuttosto che un’altra?…….
Le scuole sono sempre state considerate scomode e spesso sono i genitori a intervenire dipingendo i muri e sistemando le aule. ( vedi Scuola elementare di Via Gentilino a Milano). A scuola si va per studiare e chi se ne frega se la mensa è sporca, se i muri sono scrostati. Tanto ci devono stare bambini e ragazzi.