A pochi giorni dal centenario dell’assassinio di Matteotti, le Poste Italiane hanno dedicato un francobollo a un noto squadrista, Italo Foschi, che era anche un fervente patriota del III Reich. Squadrista della prima ora, aderì alla Repubblica sociale e fu prefetto di Belluno.
Le provincie di Belluno Trento e Bolzano facevano parte della Operationszone Alpenvorlan un territorio di fatto annesso alla Germania nazista come Operationszone Adriatisches Küstenland (provincie di Udine, Gorizia, Trieste, Pola, Fiume e Lubiana). De iure erano della Repubblica sociale ma de facto erano annesse al grande Reich nazista.
Ora, se volevano celebrare la fondazione della Roma Calcio potevano benissimo fare un francobollo dedicato alla Roma. Scegliere invece Foschi, perché era uno dei fondatori della Roma, è una precisa scelta politica.
Ma del resto si fa un francobollo dedicato a Giovanni Gentile, che, in occasione della campagna per le elezioni politiche del 6 aprile 1924 con la legge Acerbo, enunciava in un comizio al Teatro Massimo di Palermo la “filosofia del manganello”:
“Ogni forza è morale, perché si rivolge sempre alla volontà: e qualunque sia l’argomento adoperato – dalla predica al manganello – la sua efficacia non può essere altra che quella che sollecita infine interiormente l’uomo e lo persuade a consentire. Quale debba esser poi la natura di questo argomento, se la predica o il manganello, non è materia di discussione astratta. Ogni educatore sa bene che i mezzi di agire sulla volontà debbono variare a seconda dei temperamenti e delle circostanze.”
In quegli stessi giorni a Cefalù, Matteotti veniva picchiato dai fascisti e costretto a prendere il treno. La stessa cosa era avvenuta l’anno prima al Palio di Siena (2 luglio 1923), quando Matteotti era in compagnia della moglie Velia, e anche in quella occasione Gentile, Ministro della Pubblica Istruzione che era presente all’aggressione, non disse nessuna parola di condanna della violenza contro un deputato. È bene ricordare che l’organo della federazione provinciale fascista senese, “La Scure” scrisse sull’episodio: “La festa del Palio di Siena fu completata dalla cacciata di un uomo spregevole, dell’on. Matteotti… La verità è che tali esseri sono lasciati provvisoriamente in circolazione, la rivoluzione fascista prima o dopo li acciufferà e allora alla morte civile seguirà quella corporale e così sia”.
Pubblicare un francobollo dedicato a uno squadrista e uno a Giovanni Gentile nello stesso anno di Matteotti mi sembra fuori luogo,. Forse vale la pena ricordare al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, che ha proposto le nuove emissioni, che quest’anno ricorre l’ottantesimo della morte di molte persone che sono morte per la libertà, negata agli italiani da Mussolini, da Gentile e dai fascisti.
In particolare mi preme ricordare che il 30 maggio 1944 moriva Eugenio Colorni per mano della fascistissima banda Koch, al servizio dei nazisti. A Colorni dobbiamo la stesura insieme a Rossi e Spinelli del “Manifesto per una Europa libera e unita” e a 35 anni morì per l’agguato fascista dopo aver stampato in una tipografia di Roma un opuscolo dal significativo titolo “Problemi della Federazione europea”.
E per l’anno prossimo sarebbe cosa buona ricordare l’amico di Colorni, Eugenio Curiel, docente di fisica all’Università di Padova e organizzatore della Resistenza, nonché teorico della “democrazia progressiva” che a pochi giorni dalla liberazione, il 24 febbraio 1945, a Milano, in piazza della Conciliazione, la raffica di mitraglia di una pattuglia fascista lo uccise.
Per l’anno prossimo il ministro farebbe bene a proporre una serie dedicata a tutti i membri della Consulta nazionale. Da milanese ci terrei molto che venissero ricordati, fra gli altri, l’architetto Piero Bottoni, grande urbanistica e docente universitario, a cui dobbiamo il QT8 e il monte Stella a Milano, e l’avvocato Mario Boneschi, autore di un pregevole libro dal significativo titolo “Dalla liberazione alla libertà: idee per una Costituzione”
“La colpa, caro Bruto, non sta nelle stelle, ma in noi stessi” “Buona notte e buona fortuna”
Luigi Corbani
(lunedì 10 giugno 2024)